Street Clerks “Everything Is Like It’S Meant To Be”

“Everything Is Like It’s Meant To Be” è il terzo lavoro in studio degli Street Clerks, otto tracce con sonorità che vanno dal grunge al country, dal reggae al rock, dal pop allo swing, e con testi totalmente scritti in inglese, lingua madre di Alexander Woodbury, voce e chitarra della band. L’album è stato registrato e mixato al Larione10 Studio di Firenze da Andrea Pellegrini, e masterizzato agli Abbey Road Studios di Londra da Alex Wharton. Le registrazioni sono state realizzate totalmente in presa diretta, a beneficio di un sound volutamente grezzo e dal carattere vintage, con arrangiamenti essenziali e nessun ricorso all’elettronica: batteria, basso, chitarra acustica, chitarra elettrica e cori. I brani dell’album ci regalano le descrizioni di alcuni personaggi, una serie di antieroi con pregi e difetti, vizi e virtù, valori e debolezze. L’album si apre con la title track “Everything Is Like It’s Meant To Be”, quota grunge del disco, la cui protagonista è una ragazza caduta nella spirale della droga, che rifiuta di essere aiutata e si abbandona disillusa al proprio destino. C’è una donna anche al centro di “Neon Apothecary Delight”, una femme fatale corteggiata da un ragazzo timido e insicuro. “Blue Steel” è la storia di un contadino molto carismatico, seducente e dal carattere irascibile a cui piacciono le donne, bere e fumare marjuana, mentre “No Matter The Price” parla di giovani suicidi e di sessantenni che ascoltano la trap. C’è spazio anche per l’amore, quello di coppia, che ritroviamo nella ballata “You”, nello swing di “My Darling It’s You” e nel reggae di “Goodbye Honey”, e quello familiare, che ritroviamo in “2 And 2”, che racconta il rapporto tra un figlio e suo padre e di come le cose semplici non sono esattamente facili. Gli Street Clerks sono: Alexander Woodbury (voce, chitarra), Valerio Martino Fanciano (voce, pianoforte, tastiera, sintetizzatore, chitarra), Cosimo Ravenni (contrabbasso, basso, voce) e Francesco Giommi (batteria, voce).