Ezio Bosso “Emily Reel #15” (Digipack)


«Emily Dickinson è una delle mie poetesse preferite, credo di aver letto tutte le sue poesie, le sue lettere e i suoi scritti, ho scritto tanti brani sulle sue poesie, che lei chiamava “le mie piccole stanze”» così scriveva Ezio nel 2007 mentre componeva in un solo anno quello che doveva divenire il suo primo spettacolo teatrale multimediale dedicato alla grande poetessa statunitense. Lo spettacolo, proprio come le poesie di Emily Dickinson, non vide mai la luce durante la vita di Bosso e il sogno di Ezio di sperimentarsi a tutto tondo, come già faceva in tutti i suoi spettacoli, occupandosi di ogni cosa dal disegno luci all’acustica, e che avrebbe poi voluto concretizzare con la sua idea del Fidelio di Beethoven a Trieste, rimase lettera muta. Ma come è accaduto alle poesie della “sua” poetessa, tutte edite post mortem, il lavoro postumo della famiglia Bosso ha riportato alla luce e reso fruibili a tutti questi quindici inediti, mai pubblicati editorialmente, uno solo registrato, pochi altri assai raramente eseguiti dal vivo. I suoi famigliari ricapitolano oggi così la storia di questo progetto perduto: “Ezio ideò il progetto ispirato dalle poesie di Emily Dickinson che prevedesse musica, voce recitante e video: purtroppo questo spettacolo rimase solo un’idea. Qualche composizione fu successivamente eseguita dal vivo con il suo Buxusconsort, un brano trovò spazio nell’album Seasong ma quasi tutto rimase solo su carta. Con David Romano, ultimo violino dell’Ezio Bosso Piano Trio e primo violino del suo progetto più ambizioso, la Europe Philharmonic Orchestra, abbiamo pensato fosse giunto il momento di dare vita a quelle partiture dimenticate. Nello spettacolo Ezio si immaginava un’attrice leggere le poesie tra una composizione e l’altra, per completezza ve le lasciamo trascritte nel booklet dell’album, con il sogno di vedere un giorno in scena proprio quello spettacolo.