Stan Getz & Charlie Byrd “Jazz Samba” (Vinile Doppio)

Nel 1962 usciva questo album, dalla genesi complessa e non solo baciato da un grande e quasi inaspettato successo ma anche destinato ad indicare la via per sviluppi futuri: nel volgere di pochi mesi, il connubio fra la musica brasiliana ed il jazz del sassofonista Stan Getz portò al più grande successo discografico dell’era pre Beatles. Procediamo con ordine. Il chitarrista Charlie Byrd, attivo nell’area di Washington, aveva avuto l’idea di sperimentare l’utilizzo della chitarra classica (con corde di nylon) in ambito jazz. Era già un veterano, che aveva tra l’altro suonato al fianco del grande Django Reinhardt e studiato nientemeno che con Andrés Segovia. Tentativi però infruttuosi, fino ad un tour in Brasile, dove venne in contatto con la musica dei padri della nascente bossa nova Antonio Carlos Jobim e João Gilberto e con il giovane virtuoso delle sei corde Baden Powell. Pieno di idee (e di dischi made in Brasil), Byrd provò quindi a contattare Stan Getz, grande sassofonista già esponente del cool jazz: gli inizi non furono però facili. I ritmi latini erano (e ancora spesso risultano) ostici per i musicisti jazz nordamericani, e le armonie dei moderni compositori brasiliani erano un territorio insidioso ostacoli superati grazie ad una meticolosa scelta del repertorio ed alla scelta dopo diversi ed infruttuosi tentativi della ritmica di Byrd (con due batterie, alla brasiliana), che portarono ad un inaspettato successo: mezzo milione di copie vendute, l’ingresso (fatto inedito per un album jazz) nella classifica Billboard 200, e un Grammy® Award a Getz per lassolo in Desafinado. E non era che l’inizio dell’avventura jazz & bossa nova.